Con l’espressione #CarryTrade si fa riferimento ad una pratica speculativa consistente nel prendere a prestito del denaro in paesi con tassi di interesse più bassi per finanziare l’acquisto di una valuta in un Paese con tassi di interessi più alti.
Il profitto che si ottiene è appunto pari alla differenza tra rendimento dell’investimento e costo del finanziamento.
Logicamente, affinché l’operazione di Carry Trade sia profittevole, è necessario che le valute scelte godano di un rapporto pressoché stabile nel tempo.
Negli ultimi anni, visti i bassi tassi di interesse giapponesi, è risultato piuttosto conveniente indebitarsi in #Yen.
I capitali presi in prestito in #Giappone sono stati soprattutto investiti nei mercati azionari emergenti e nei bond ad alto rendimento di Stati Uniti, Nuova Zelanda, Australia e Regno Unito.
Tuttavia, il Carry Trade sulla valuta nipponica è reso sempre più rischioso da una recente tendenza rialzista dei tassi di interesse nel Paese del Sol Levante che potrebbero favorire un repentino recupero dello yen nei confronti delle altre valute.
